sabato 31 dicembre 2011

CALENDARIO MANIFESTAZIONI 2012


11 MARZO – BENEVENTO
STREGHE AL VOLANTE

9-10 GIUGNO – TELESE TERME (BN)
TARGA CALEDONIO

05 AGOSTO – CEPPALONI(BN)/CHIANCHE (AV)
RUOTE STORICHE NELLA VALLE DEL SABATO…..…i Casali, i Castelli, i Vini

16 SETTEMBRE – TELESE TERME (BN)
PIZZA SUL LAGO

SETTEMBRE – BENEVENTO
NOVE FILM DI ALBERTO SORDI PER NOVE STORIE DI AUTO DEL NOSTRO PASSATO

06 OTTOBRE – FRAGNETO MONFORTE (BN)
XXVI° RADUNO INTERNAZIONALE DELLE MONGOLFIERE

28 OTTOBRE – SAN LORENZELLO (BN)
MERCANTICO

domenica 18 dicembre 2011

ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI - ANNO 2011

Il giorno 14 dicembre u.s. presso la sede del Palazzo del Volontariato al V.le Mellusi di Benevento, si è tenuta l’assemblea annuale degli iscritti al Club Ruote Storiche di Benevento.
Il Presidente prof. Michele Benvenuto dopo aver illustrato l’attività ed i successi ottenuti nel corrente anno e sottolineati dalle riviste specializzate del settore, ha voluto ringraziare tutti i Soci rimarcando che proprio grazie al loro entusiasmo l’immagine del Club è balzata efficacemente alla ribalta nazionale per la grande partecipazione agli eventi programmati.
Nel sottolineare le difficoltà dei percorsi e l’ostilità di altri Club che non riescono ad essere paritari per mancanza di proposizioni valide, ma ha concluso con la ben nota frase latina: per aspera ad aspera.
Per i notevoli impegni dell’Associazione l’Assemblea ha deciso di integrare il Consiglio Direttivo con un Pull di Collaboratori e sono stati indicati, nella fattispecie, l’ing. Tommaso Vicenzo, l’ing. Salvatore Mottola, il perito Vincenzo Mercurio, il sig. Aldo Beatrice.
Successivamente è stato approvato il ricco programma delle manifestazioni del 2012 che sarà dato alla Stampa, agli Enti interessati ed alle Autorità civili nei prossimi giorni affinché non si producano meditati e sconci accavallamenti di altre iniziative similari alle date in cui vengono indette quelle del Club Ruote Storiche di Benevento.Dopo aver approvato il bilancio 2010 il Presidente Benvenuto si è soffermato ad illustrare proposizioni di notevole spessore, ancora in fase gestatoria, non mancando di ringraziare la Stampa locale e nazionale per il sostegno dato alle iniziative del Club ed il riconoscimento della originalità delle iniziative da altri emulate, ma sempre con scarso successo.

lunedì 12 dicembre 2011

GLI AUGURI DEL CLUB RUOTE STORICHE DI BENEVENTO

Nella splendida cornice naturalistica del Monte Taburno, in una nota Azienda Agrituristica di Cautano, si sono ritrovati, su invito del Presidente prof. Michele Benvenuto gli appassionati di auto d’epoca sia in qualità di Soci consolidati del sodalizio che di aspiranti a divenirlo.
Quasi cento partecipanti hanno gustato un favoloso pranzo all’insegna del perbenismo e della cortesia in una atmosfera di festosa accoglienza prenatalizia.
Il presidente Benvenuto ha commentato che l’incontro non è stato occasionale perché con esso si è voluto porgere l’augurio di un Santo Natale e di un felice 2012 non soltanto a tutti i convenuti ma anche a coloro che, per altre esigenze, non hanno potuto essere presenti.
“Il Club che ho l’onore di rappresentare” ha proseguito Benvenuto “ vuole essere e lo è già, un Club elitario soprattutto per l’interesse culturale che anima il sodalizio ma, ancor più per quel senso di sana e reciproca stima, amicizia e socializzazione che non può che trovare il proprio paradigma in un perbenismo radicato”.
Il Presidente ha ringraziato il Presidente di Antiquariauto di Napoli dott. Luigi Di Matteo e tutti i Componenti del Consiglio Direttivo per i personali impegni che hanno portato al successo le manifestazioni organizzate nel corso del 2011 ampiamente commentate e valorizzate dai più importanti periodici del settore.
Alla fine del pranzo, è stato offerto, da parte del Club una bottiglietta di crema liquorosa prodotta per l’occasione per i Soci e per gli appassionati di auto d’epoca che hanno partecipato al pranzo.

lunedì 21 novembre 2011

PRANZO SOCIALE

In chiusura dell’anno sociale 2011 il Club ha organizzato per domenica 11 dicembre p.v. in Cautano c/o l’Agriturismo “Al Poggio Antico” un pranzo sociale al fine di potersi scambiare gli Auguri di Buon Natale e prospero 2012.
Il menù proposto è il seguente:

1. Antipasto: stuzzichini, salumi della casa, zuppe

2. Cavatelli al tegamino

3. Arista di maiale al forno

4. Contorno di insalata mista e patatine fritte

5. Dolce

6. Caffè

Acqua minerale e vino locale.

Prenotazione entro il 03 dicembre p.v. via e-mail o telefonica agli indirizzi del Club.
E’ gradita la partecipazione con auto d’epoca.



La Segreteria

ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI

E’ convocata l’Assemblea Annuale degli Iscritti presso i locali del Palazzo del Volontariato al V.le Mellusi (ex Caserma VV.F.) per le ore 13.00 del giorno 13 dicembre in prima convocazione e, qualora la seduta andasse deserta, per le ore 18.00 del giorno 14 dicembre con il seguente O.d.g.:

1.- Relazione del Presidente sull’attività del 2011 e programma del 2012;

2.- Proposta di fitto locali per una Sede e conseguente pratica per ottenere dall’A.S.I. l’autonomia federativa;

3.- Ratifica Lite Giudiziaria nei confronti dell’A.S.A.S. per l’appropriazione del marchio “Streghe al Volante”;

4.- Approvazione rendiconto 2010.

Data l’importanza dell’incontro per i problemi da affrontare, si richiede la massima partecipazione. E’ ammessa delega scritta.

Cordiali saluti.


Il Presidente del Club Ruote Storiche Benevento

Prof. Michele Benevenuto

martedì 8 novembre 2011

IL CLUB RUOTE STORICHE DI BENEVENTO FESTEGGIA IL 150° ANNIVERSARIO DELL'UNITA' D'ITALIA

Desidero ringraziare tutti coloro che hanno aderito al mio personale invito a partecipare alla manifestazione di domenica 6 novembre; desidero esprimere i miei sentimenti di commossa gratitudine a tutti coloro che, nonostante l’imperversare delle condizioni atmosferiche hanno superato le difficoltà derivanti dalla guida di autoveicoli ultra cinquantenni sottoponendoli anche al rischio devastante della furiosa concentrazione della pioggia nubifragrante.

Grazie agli amici della Valle Vitulanese, a quelli della valle Caudina, dell’Alifano, del Molise e quindi tutti gli aderenti al C.R.S.B. che hanno voluto riunirsi in questa manifestazione realizzando il più bello ed importante momento di Ruote Storiche di Benevento.

Il più bello perché la policromia delle vetture e la sfumatura delle tonalità rosse e verdi ha rappresentato un arcobaleno nel cupo cielo solcato dai lampi; il più importante perché ha espresso l’alto contenuto dei sentimenti di affezione per la Bandiera Tricolore, per l’unità d’Italia.

Domenica 6 novembre grandissimo il successo ottenuto dal raduno di auto d’epoca che hanno composto la Bandiera italiana in un filare tricolore che si è snodato dalla Prefettura fin sotto il campanile di Santa Sofia: oltre 70 vetture.

La manifestazione rientrava nelle celebrazioni di chiusura del 150° anniversario della costituzione della Repubblica Italiana indette dal Prefetto di Benevento dott. Michele Mazza ed è stata organizzata dalla locale Sede dell’ACI presieduta dall’infaticabile dott.ssa Rosalia La Motta Stefanelli su proposizione del nostro Club.

Dalla Piazza San Modesto, al Rione Libertà, si è snodato il corteo delle vetture di color rosso precedute dall’auto del Corpo dei VV.F e dalla pattuglia della Polstrada portandosi all’imbocco di Corso Garibaldi; altrettanto hanno fatto le vetture di color bianco radunatesi e partite dal Viale San Lorenzo e presiedute dall’auto ACI, e così pure le vetture di color verde che hanno iniziato la sfilata da via XXV luglio precedute dall’auto del Corpo Forestale e da una pattuglia della Polstrada.
Ciascun gruppo è stato scortato dalla Polizia Municipale al quale va l’encomio per il perfetto servizio svolto.

I partecipanti che hanno sfidato le avverse e perverse condizioni atmosferiche per onorare il nostro tricolore con senso di autentico patriottismo, sono stati accolti dal Prefetto dott. Michele Mazza, dal Questore dott. Salvatore La Porta, dal Comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Antonio Carideo, dal Comandante della Guardia di Finanza dott.Cesare Maraconi, dal Vice Prefetto Vicario dott.ssa Floriana Maturi all’ingresso del Palazzo del Governo.

Il Prefetto si è complimentato per l’organizzazione e per l’elevato numero di partecipanti con macchine di alto prestigio che ha voluto ad una ad una vedere accompagnato dal prof. Benvenuto che ha dato spiegazioni sull’autenticità e la storicità delle automobili presenti.

Il Presidente del Club Ruote Storiche Benevento
Prof. Michele Benvenuto

Il lungo filare delle auto che componevano i tre colori della nostra Bandiera




All’ingresso del Palazzo del Governo il Prefetto dott. M. Mazza; alla sua sinistra il Questore dott. La Porta ed il Comandante della G.F. dott. Maraconi; in destra il Comandante provinciale dei Carabinieri colonnello A. Carideo, la dott.ssa La Motta Stefanelli Presidente ACI Benevento ed il prof. Benvenuto presidente del Club Ruote Storiche di Benevento e tanti bambini entusiasti.


Il Prefetto dott. M. Mazza accompagnato dal prof. M. Benvenuto tra le vetture d’epoca in sosta (Queste ed altre foto sono disponibili a chiunque ne faccia richiesta)

sabato 5 novembre 2011

RUOTE STORICHE DI BENEVENTO AL MERCANTICO DI SAN LORENZELLO

Il Comune di San Lorenzello è entrato a far parte della provincia di Benevento dal 1861; mentre le sue origini sono sorrette da leggende popolari, la sua integrità geonaturalistica è un indescrivibile monumento alla creazione divina.
Sembra che sia stato appositamente realizzato dalla mano del Creatore un concentrato di armoniose bellezze che si intrecciano e si susseguono senza soluzioni di continuità e senza che abbiano tra loro a creare contrasti.
La roccia aspra e nuda dell’alta montagna a partire dai circa 1200 metri di altitudine e che raggiunge l’amena vallata ricoprendosi di fitte essenze erbacee ed arboree che, per la particolare esposizione all’irraggiamento solare creano ad ogni ora del giorno ed in ogni mese dell’anno, spettacolari giochi di luce e di colori; la media collina ricamata da filari di uva da cui l’ottimo vino e da un susseguirsi di alberi di olive che rappresentano il maggior pregio dell’economia contadina locale; il Fiume Titerno lungo il quale si rinvengono ancora resti di antiche macine e caratterizzato da un regime torrentizio che ne regola la vita in ragione della variabilità dei regimi pluviali della zona.
La leggenda ne attribuisce la fondazione nel IX secolo a Filippo Lavorgna che si rifugiò in queste terre a seguito della distruzione dell’antica Telesia in cerca di scampo dalle invasioni barbariche, o forse dopo il devastante terremoto verificatosi nel giugno dell’anno 847 (M. Baratta – I Terremoti d’Italia - Fr.lli Bocca Editori – 1901) e che colpì il centro abitato di Telesia, inducendo a trovare scampo in altre aree e dando vita ad una rudimentale edilizia spontanea intorno alle più antiche dimore conventuali.
Nella leggenda, però, si coglie una importa descrizione che si ricollega alla realtà fisico-geologica della zona: il Lavorgna, secondo quanto si tramanda, si sarebbe rifugiato in una grotta “la grotta di Futa” confermando l’esistenza sul monte Erbano o monte Monaco di Gioia di un diffuso “carsismo” su cui sarebbe importante estendere studi e ricerche.Per la prima volta San Lorenzello, nella qualità di Casale di Cerreto Sannita , è citata in manoscritti risalenti al 1151, al tempo di Guglielmo I° Sanframondo, dichiarato possessore del feudo di Cerreto Sannita con i casali di San Lorenzello e di Civitella Licinia.

Come Casale, San Lorenzello, seguì le vicissitudini storiche di Cerreto Sannita per divenire, successivamente, nel 1483, possedimento dei Carafa che lo governarono fino al 1806 ovvero fino alla estinzione del feudalesimo con il nome di San Lorenzo Minore per differenziarlo dall’altro San Lorenzo detto Maggiore e posto a Sud-Est di Cerreto.
Nel 1541 gli venne riconosciuta la indipendenza amministrativa con l’istituzione dell’Universitas ed il paese si andò sviluppando e popolando ma non senza patire vicende luttuose come la peste del 1656, il terremoto del 5 giugno 1688, la carestia del 1764 ed ancora il terremoto del 1805 e la successiva diffusione del colera nel 1837.L’attuale centro abitato si adagia a valle di Monte Monaco di Gioia o Monte Erbano e si estende in destra idrografica del F. Titerno che rappresenta il più settentrionale tra gli affluenti di sinistra del F. Volturno ricadenti nel territorio provinciale di Benevento a quota 228 s.l.m.; una divagazione dello scrivente attribuirebbe il nome ad una contrazione di quel torrens aeternus, nel senso di corso d’acqua perenne.


ll Titerno, come torrente, trae origine dalle sorgenti di S. Antonino a quota 348 s.l.m., a Nord di Civitella Licinia frazione di Cusano Mutri (BN) ed ha una lunghezza complessiva di circa 30 Km e prosegue poi con profonda attività erosiva e di trasporto verso Sud-Est.
Il Torrente Titerno, dopo aver eseguito un’ampia ansa con convessità ad oriente, aggirando la base di M. Monaco di Gioia (1332 s.l.m.), si dirige verso la piana di S. Lorenzello il cui Centro Abitato si adagia in parte su di una conoide antica ed in parte su materiali di natura piroclastica (cineriti e tufi immaturi di origine vulcanica).Per superare il corso del F. Titerno, durante il periodo delle guerre puniche combattute dai Romani contro i Cartaginesi intorno all’anno 540 a.C., venne costruito nel punto in cui l’alveo del fiume raggiunge la minima ampiezza un ponte ad una arcata noto come Ponte di Annibale. Foto da archivio personale.


L’elemento morfologico più caratteristico ed alle cui pendici si adagia il centro abitato di S. Lorenzello è il versante meridionale del M. Monaco di Gioia conosciuto meglio come M. Erbano nome legato alla varietà delle essenze erbacee medicinali notevolmente diffuse ed utilizzate nel passato.
L’unità paleogeografica da cui deriva quella del MATESE-MONTE MAGGIORE è la Piattaforma Carbonatica ABRUZZESE-CAMPANA; quest’ultima, che nella sua parte centrale assume spessori anche superiori ai 3.000 metri, nell’ERA MESOZOICA e, successivamente, nel PALEOCENE, costituiva un altofondo interposto tra il bacino LAGONEGRESE all’interno ed un bacino, ancor più esteso, quello MOLISANO posto all’esterno.


Alla fine del primo Periodo dell’ ERA MESOZOICA che abbraccia un intervallo temporale variabile tra 120 e 150 milioni di anni, ovvero il TRIASSICO durato circa una quarantina di milioni di anni, la distribuzione delle terre emerse nel Continente Nord-Atlantico, come mostra la seguente cartina (presa da:G. DAL PIAZ – Corso di Geologia Vol.II) e sulla nostra ITALIA PENISULARE si estende ancora la geosinclinale mediterranea: il mare della TETIDE.


In tratteggio i terreni archeo-paleozoici, punteggiati i terreni del Periodo Triassico, in nero quelli del Giurassico.

Durante il successivo Periodo, il GIURASSICO, durato all’incirca 45 milioni di anni, emergevano alcune terre a Nord dell’arco Alpino che costituivano una barriera di isole tra il Bacino Germanico a Nord e quello Alpino a Sud, separando i sedimenti marnosi dei mari settentrionali da quelli calcarei dei mari Mesogei (TETIDE) la cui estensione era andata aumentando come è riprodotto nell’allegata Cartina.

Intanto sulle terre emerse, tra le quali ancora non compariva la nostra Penisola, si stabilivano condizioni climatiche che rendevano possibili l’esistenza di aree desertiche cosparse di lagune e laghi salati dove ebbero la massima diffusione quegli enormi rettili conosciuti come DINOSAURI.
Con la fine del successivo Periodo, il CRETACICO durato almeno 65 milioni di anni, e quindi con la chiusura dell’ERA MESOZOICA, siamo all’incirca a 80 milioni di anni fa, la situazione paleogeografica generale rimaneva pressoché invariata mentre si assisteva alla completa estinzione dei DINOSAURI.
Bisogna aspettare la fine del Periodo PLIOCENICO durato appena 5 milioni di anni, nell’ ERA CENOZOICA, ovvero all’incirca 3 milioni di anni perché l’ITALIA PENISULARE assumesse la configurazione riportata nella sottostante Cartina (G. Dal Piaz – Corso di Geologia Vol.II) e nella quale tra le terre emerse, compare il gruppo montuoso del Matese-Monte Maggiore, mentre è evidenziato ancora l’ampio dominio marino, ovvero l’altofondo tra il bacino Lagonegrese e quello Molisano.


Da un punto di vista scientifico, il Monte Monaco di Gioia o Monte Erbano, offre spunti di grande interesse per la caratteristica stratificazione, per i fenomeni di dolomitizzazione con possibili esistenze di grotte carsiche, per la ricca fauna marina che, fossilizzata, si rinviene scalpellando con cognizioni scientifiche le rocce che lo compongono.
Particolarmente rappresentati sono i gasteropodi triassici del genere Acteonella d’Orb. e lamellibranchi ippuritici del genere Requienia .La geologia dell’area esaminata viene rappresentata in uno stralcio del Foglio 173 IV di una Carta Geologica del secolo scorso realizzata dal Servizio Geologico Nazionale, e non in commercio, in scala 1:50.000.

Il comune di San Lorenzello ricade in una importante area ad elevata sismicità; il rischio da terremoto deriva dalle caratteristiche geologiche dei terreni su cui si adagia il cento abitato e che sono costituiti, come è descritto nella Carta Geologica, da terreni assai poco coerenti, ma anche dalle frane di crollo dei materiali lapidei che in occasione di questi eventi, laddove siano intervenuti fenomeni di intensa fratturazione, si sganciano dalla roccia madre precipitando rovinosamente sull’abitato.


Non a caso, l’amministrazione Comunale, nel lontano 1970 dette mandato anche attraverso l’Ufficio del Genio Civile per sollevare il paese dal pericolo di un grosso masso calcareo del peso di circa 200 quintali in posizione di incerta stabilità la cui rimozione avvenne utilizzando degli esplosivi.


Uno degli eventi più disastrosi risale al 1688 anno in cui il casale venne quasi interamente distrutto; negli scritti del Magnati pag. 312 si legge: "il tremuoto del 1688 lo distrusse; "S. Lo­renzo minore” è totalmente profondato per averlo abbattuto un monte chiamato Monterbano, per esservi precipitato buona parte di esso con pietre e sassi infiniti sopra quella terra, e di mille anime che ivi si numeravano per quanto si ha notizia vi sono rimaste da 400 abitanti, tutti in campagna, per non avere luogo sicuro da potersi ricoverare, scagliando dall'apertura di quel monte continui sassi e pietre; riconoscendosi altresì il convento dei padri carmelitani con la loro chiesa tutta lesa e conquassata e pochi di quei religiosi rimasti vivi".

Il Comune di San Lorenzello ospita da oltre un ventennio, con cadenza mensile, il più importante e vasto mercato di antiquariato dell’intera provincia di Benevento riuscendo a coniugare sapientemente l’interesse espositivo alla particolare bellezza dell’antico borgo laurentino ed alla spettacolarità paesaggistica offerta dal monte Erbano e dal F. Titerno.

San Lorenzello, già famosa per le botteghe artigianali ove maestri d’arte lavorano e realizzano le ben note ceramiche laurentine, ha impreziosito i suoi valori artistici con la realizzazione di questo stupendo appuntamento mensile portato, dall’entusiasmo e dalla laboriosità del Presidente dell’Associazione MERCANTICO LAURENTINO Lorenzo Rainone, del Sindaco dott. Gianni Di Santo, di tutta l’Amministrazione Comunale e della entusiastica cittadinanza, ben oltre i limiti del territorio provinciale.
Una tradizionale fiera dell'antiquariato vi si svolge nell'ultima domenica di ogni mese attirando numerosi visitatori che puntualmente affollano le stradine dell’antico borgo alla ricerca di qualche rarità o qualcosa che lo leghi ad antichi ricordi familiari gustando le risorse gastronomiche, la cucina e la bontà dei prodotti tipici locali tra i quali i taralli, l'olio ed il vino. A fare prepotentemente da padrone della manifestazione non possono che essere le ben note e raffinate ceramiche artistiche laurentine nelle botteghe artigianali ove valenti artisti locali espongono le modalità con le quali vengono realizzate le opere ed i relativi decori che tanto hanno contribuito a promuovere l'immagine di San Lorenzello oltre i confini del nostro Paese.

Molte altre iniziative sono andate sviluppandosi in altrettanti Comuni della Provincia, ivi compreso il Capoluogo, cercando di imitare una realtà consolidata ma il confronto, assolutamente non regge.


Oltre alla importanza ed all’autenticità della mercanzia esposta che attrae dal modesto curioso all’importante conoscitore di tele, mobili e sculture dei secoli scorsi, ciò che colpisce è l’inserimento della mostra in uno scenario mozzafiato di intricati vicoli in un caratteristico e quasi integro tessuto urbanistico che asseconda la dolce morfologia della conoide su cui è inserito.
In questo contesto è stato possibile coniugare domenica 30 ottobre i laboratori artigianali ed il ricercato antiquariato con l’altrettanto suggestivo interesse rivolto alla manifestazione espositiva di auto d’epoca che il Club Ruote Storiche di Benevento, presieduto dal prof. Michele Benvenuto ha organizzato su invito del Sindaco dott. Gianni Di Santo e del Presidente di MercAntico Lorenzo Rainone. Numerosissimi i curiosi attratti dalle antiche vetture disposte in uno scenario mozzafiato a valle di M. Erbano e perfettamente inserite nel contesto fieristico dell’antiquariato.
Uno scorcio delle auto d’epoca in sosta in Piazza Cestari ai piedi di M. Erbano


Il Presidente Benvenuto ha espresso il proprio compiacimento per la riuscita della manifestazione e per l’accoglienza riservata dal Sindaco Di Santo e dal Presidente Rainone promettendo di calendarizzare questa manifestazione nelle attività del 2012, non senza averne prima concordata una diversa data, ed arricchendola con la partecipazione di vetture di altissimo prestigio e rarità.

Il presidente Benvenuto riceve dal Sindaco Di Santo alla sua sinistra e dal presidente Rainone alla sua destra l’omaggio di una ceramica laurentina


Il Presidente del Club Ruote Storiche Benevento
Prof. Michele Benvenuto

mercoledì 26 ottobre 2011

APPUNTAMENTO A SAN LORENZELLO

Nel caratteristico borgo laurentino troverete mobili ed oggetti antichi e prodotti tipici locali

I° rassegna di auto d’epoca organizzata dal club “Ruote storiche di Benevento"

PROGRAMMA

Ore 10.00

Raggruppamento in P.zza Ceastari di San Lorenzello e sosta espositiva

Ore 10.30

Spazio libero

a.- l’arte della ceramica

b.- la fiera dell’antiquariato

c.- l’ambiente urbano e l’ambiente fisico

Ore 12.30

Percorso cittadino delle vetture precedute e scortate dalla Polizia Urbana

Ore 13.30

Pranzo presso l’Azienda Agrituristica L’ANTICO FRANTOIO in località Fontanavecchia

Ore 15.30

Ritorno in P.zza Cestari e sosta ordinata delle vetture

Ore 17.30

Fine della manifestazione

Partecipazione su prenotazione al seguente indirizzo di posta elettronica:


indicando generalità, tipo di vettura ed anno di costruzione.

sabato 15 ottobre 2011

AMICI ED AUTO D'EPOCA

Il nostro caro Amico LINO TROTTA, della nota emittente "TV7 Benevento" in affettuoso atteggiamento dopo aver partecipato ad una delle nostre autentiche manifestazioni di auto d’epoca.

domenica 9 ottobre 2011

"RUOTE STORICHE DI BENEVENTO" A FRAGNETO MONFORTE, 08 OTTOBRE 2011

Il Club “RUOTE STORICHE DI BENEVENTO”, invitato a partecipare al XXV Raduno Internazionale delle Mongolgiere in Fragneto Monforte, ha organizzato per sabato 08 ottobre una expo di vetture d'epoca di fabbricazione italiana, in particolare Fiat, Lancia ed Alfa Romeo realizzando, attraverso la loro esposizione in Piazza Aldo Moro, un percorso storico che ha tracciato l’evoluzione stilistica e meccanica delle automobili italiane.

Il Club “RUOTE STORICHE DI BENEVENTO” che ho l’onore di rappresentare ha, infatti, come paradigma la diffusione della conoscenza del motorismo storico e la sua conseguente valorizzazione sostenuta esclusivamente dalla passione autentica per le “vetture d’epoca” che, per la curiosità che trasmettono, diventano anche mezzo trainante per la conoscenza delle realtà storiche ed ambientali del territorio e degli usi, costumi e tradizioni di esso.

L’interesse che la expo ha suscitato è stata grandissima, al di là di ogni aspettativa e, per come è stata congeniata, ha offerto,nell’ambito delle manifestazioni del ben noto Raduno Internazionale delle Mongolfiere di Fragneto Monforte, uno spunto di curiosità, eleganza e di autentica cultura automobilistica.

VETTURE IN ESPOSIZIONE

FIAT: 520 Ardita Torpedo - Topolino 500 A - Topolino 500 C – 500 Belvedere –500 D –500 L - 508 Balilla –1100 E (Musone) –1100 B Monviso”Stella Alpina” –1100/103 – Fiat 600 - 600 D Fanalona –600 multipla - Fiat 850 –124 sport- 1500 GT GHIA

LANCIA: Artena – Ardea - Appia I°serie- Appia II°serie - Appia III°serie - Aurelia B21 - Flavia berlina – Flavia coupé – Fulvia berlina - Fulvia coupé – Fulvia HF - Delta integrale MARTINI

ALFA ROMEO: Montreal - Alfa 1900 super - Giulietta Ti - Giulietta spider – Giulietta sprint - Giulia 1300 S - Duetto osso di seppia - Giulia GT 1750 quadrifoglio d’oro– Alfa 2000 berlina - GTV 2000 – Alfa 2600

Il Presidente del Club
Cav. prof. Michele Benvenuto




(Le foto non vogliono in alcun modo mettere in evidenza la bellezza delle autovetture o di alcune di esse, o piuttosto metterle a confronto, ma vogliono solo lasciare un ricordo dell'evento a tutti coloro che vi hanno partecipato)

domenica 2 ottobre 2011

Il


CLUB RUOTE STORICHE DI BENEVENTO


Vi aspetta al



XXV RADUNO INTERNAZIONALE MONGOLFIERE

a


FRAGNETO MONFORTE (BN)


Sabato, 8 ottobre 2011












TELESE TERME - 18 Settembre 2011

Il Club “RUOTE STORICHE DI BENEVENTO” che ho l’onore di rappresentare si prefigge, attraverso la passione autentica per il motorismo storico, di far conoscere ed apprezzare le realtà storiche ed ambientali della provincia di Benevento.
Certo è, che ne abbiamo da vendere! Romanizzata per la sua strategica posizione geografica, capitale della Longobardia Minore, è gemmata da preziose emergenze monumentali che non vengono mai apprezzate a sufficienza per mancanza di un coordinamento generale e di una valorizzazione mirata degli stessi.
Non c’è Comune della provincia in cui non sia stato rinvenuto un cippo funerario, una colonna, una tomba che purtroppo, se conservate per centinaia di anni sotto terra, subiscono una più sfortunata sorte lasciate all’incuria, al vandalismo più sfrenato, e, quel che è più grave, all’indifferenza.
Ed al di là delle “salsicce e cecatielli” non si riesce ad andare.
Così i più ameni panorami e le aree di maggiore interesse turistico, perché uniche nel loro genere, non vengono offerte con il dovuto prestigio alla conoscenza di chi può raggiungerli con tempi di percorrenza minimi da quasi tutta la nostra Regione oltre che da quelle limitrofe per via di una rete di comunicazione viaria importante.
Questa volta vogliamo privilegiare TELESE TERME; la vogliamo far conoscere attraverso la riunione di tanti equipaggi di vetture storiche, la vogliamo far vivere attraverso la curiosità di vedere la successione statica e dinamica delle auto d’epoca, ne vogliamo trasmettere attraverso gli organi di stampa mediatici e cartacei ma soprattutto con messaggi visivi di siti internet ad un pubblico che non sarà presente e che se ne rammaricherà le autentiche bellezze.
E’ stato scelto il lago; uno specchio d’acqua dal nostalgico romanticismo che si inserisce in un panorama generale di scorci d’altri tempi, perché osai incontaminate dove l’acqua, elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi siano essi animali o vegetali, è anfitrione di questo splendido affresco naturalistico.Un pomeriggio sul Lago; partecipatelo per goderlo domenica diciotto settembre, ma per goderlo ed apprezzarlo ancora di più, se è ancora rimasto in un remoto anfratto dell’animo e della mente pur sacrificato dallo spietato e sfrenato egoismo consumistico, un briciolo di romanticismo per la persona che amate.

INQUADRAMENTO GEO-AMBIENTALE
Il comprensorio geografico della Valle Telesina nella quale IL Comune di TELESE TERME, in provincia di Benevento, si è morfologicamente realizzato tra due alti gruppi montuosi; quello di M. Erbano, Monaco di Gioia (gruppo del M. Matese) a settentrione e quello del Taburno e del Camposauro a meridione.





Stralcio del F° 173 della Carta d’Italia in scala 1:100.000 – I.G.M.



La morfologia generale del territorio è stata condizionata dai movimenti orogenetici tardivi del Pliocene e dai movimenti eustatici conseguenti le glaciazioni del periodo Quaternario; per questo essa si risolve in una zona ribassata “graben” in cui scorre la Valle del F. Calore ed in una zona rialzata “horst” costituita dalla successione di dossi collinari posti a nord di Telese ovvero M. Acero (q.736), Monticello (q.263), La Ricca (q.259) e M. Pugliano (q.213).
Una particolare caratteristica è quella che riguarda M. Pugliano (213 s.l.m.) caratterizzato dalla presenza di numerose “doline” sub circolari profonde anche centinaia di metri e con un diametro che raggiunge anche i 300 m. Al di sopra delle Terme si può, in effetti, assitere alla presenza della più straordinarioa concentrazione di doline da collasso nell'Appennino meridionale, legate dall'evoluzione di reticoli ipogei appartnenti presumibilmente ad una fase di carsificazione antica.



Queste caratteristiche forme morfologiche si sono formate a seguito della dissoluzione dei calcari operata dalla circolazione delle acque di superficie e di falda caratterizzate, queste ultime, da intense mineralizzazioni per dissoluzione sia delle rocce gessifere che di quelle carbonate, in quanto traggono la propria alimentazione dai bacini carsici del gruppo del Matese.
In realtà l'origine della mineraliz­zazione non è del tutto chiara ma, secondo recenti studi, potrebbe colle­garsi proprio alla formazione gesso­so-solfifera del Messiniano ovvero ad evaporiti presenti nei terreni triassici alla base dell'unità stratigrafico-strutturale Matese-Monte Maggiore.
In effetti, le acque trovano nei calcari fessurati facili vie di penetrazione ed esercitano tra gli spazi attraversati un’azione solvente ampliandoli tanto da creare veri pozzi che si addentrano verticalmente anche per centinaia di metri, mentre sugli impluvi tale azione realizza forme ad imbuto, a scodella, o a calice con pianta circolare o ovale che vengono comunemente chiamate “doline”.
Alle pendici del M. Pugliano, al confine tra i territori di San Salvatore e di Telese, si trovano le ben note “ sorgenti di trabocco” del Grassano da cui prende origine l’omonimo Rio dalle acque fredde e limpide e che sarebbero venute a giorno nell’ambito dei movimenti orogenetici tardivi del Pliocene ovvero almeno 25 milioni di anni fa.
Le sorgenti erogano all’incirca 6.000 litri di acqua al minuto secondo, una portata eccezionale tanto da far considerare il Rio Grassano come un vero e proprio fiume che decorre tra una folta vegetazione di canneti, faggi e pioppi ed attorno al quale è stato sapientemente realizzato un Parco naturalistico e faunistico di incontaminata bellezza esteso per ben 120.000 mq.



Le acque limpide e fredde che ben reggono al paragone con le più note Fonti del Clitumno, percorrono un parco naturalistico, un’oasi geografica incontaminata in cui la saggia architettura dell’uomo ha saputo coniugare la conservazione dell’ambiente con l’uso del territorio. Le limpide, trasparenti e cristalline acque tracciano il loro percorso in una piana posta a q.60 s.l.m. tra una folta vegetazione autoctona di canneti, salici e pioppi e lasciano incantati nell’osservare sul greto la policromia dei lucidi ciottoli arrotondati dall’erosione ed appartenenti in origine alle formazioni calcaree locali ed intorno le numerose nidificazioni della fauna avicola acquatica.






Scorcio del parco con il Rio Grassano - foto da Internet












LE ACQUE SOLFUREE



Il 25 gennaio del 1349 l’Italia Meridionale fu interessata da un terremoto di notevole intensità la cui documentazione consiste in uno scritto conservato nell’Archivio della Cattedrale di Isernia: ”Anno domini 1349 de mense Januarii in nocte Sancti Vinventii post coenam fuit unus multus magnus, et ab illa fere continue fuerunt quasi omni mense terremotus parvi usque navititatis……Gloriosae M. Virginis”.
A seguito di questa manifestazione tellurica si aprì una sorgente di acque minerali rivelatesi successivamente utilissime per curare particolari malattie della pelle e dell’apparato digerente e respiratorio in quanto ricche oltre che di zolfo bivalente, ossia di zolfo in uno stato di trasformazione molecolare, quindi attivo, anche di anidride carbonica che facilita la circolazione sanguigna periferica.
La costruzione delle attuali Terme attorno alle sorgenti di trabocco fu avviata nel 1876 alle falde del M. Pugliano a settentrione del centro abitato ad opera della famiglia Minieri che le inaugurarono sette anni dopo, nel 1883, anno in cui ebbe inizio, sul Monte Pugliano, la costruzione del Grand Hotel.
Poiché le sorgenti si trovavano in confine tra i territori di Telese e di San Salvatore, per molti anni si è assistito ad un contenzioso conclusosi nel 1957 con la costituzione di un Consorzio tra i due Comuni.



Le Terme di Telese, sotto stretto controllo medico esplicano attività curative nello stabilimento, che si trova in un parco di alberi secolari e sorgenti di acqua limpida ed attrezzato con due piscine di acqua termale sorgiva, i "Goccioloni" e la "Pera", per la prevenzione e la cura delle patologie dermatologiche.



Qui si può godere con la frescura degli alberi, un sano riposo accompagnato da un bicchiere di “acqua di sulfurea” e “tarallini” di San Lorenzo senza voler trascurare il parco giochi per bambini, le sale congressi, la pista da ballo e lo stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua sulfurea.

Un angolo del parco delle Terme – Foto da Internet















IL LAGO DI TELESE



Le più ardite ed inaudite teorie si sono sentite sul conto del Lago, oasi naturalistica sfuggita alla distruzione da profitto dell’attuale società e rimasto incontaminato nella fauna acquatica ed avicola oltre che nelle spontanee essenze erbacee ed arboree i cui colori, si mescolano con i riflessi dello specchio lacustre illuminato differentemente dal sorgere al calare del sole.
Si avvertono odori e sensazioni particolari anche perché non si tratta di un immenso specchio d’acqua, ma di un lago a misura d’uomo, nel senso che è possibile eseguirne il periplo e goderlo da qualsiasi angolatura avvertendo di volta in volta una infinità di immagini diverse l’una dall’altra.Il lago, a Sud.Est del centro abitato di Telese Terme, altro non è che grande dolina dalla caratteristica forma circolare, in sinistra del graben del F. Calore, inserito nel complesso travertinoso di recentissima formazione, e che vede la sua origine nella impermeabilizzazione da parte di materiali terrigeni del fondo della depressione.






Lo specchio lacustre al tramonto – Archivio personale



Il travertino affiorante su di un’ampia distesa pianeggiante allungata per circa 5.00 Km nella piana telesina, è una roccia di origine chimica; deriva infatti dalla precipitazione delle acque solfureo-carbonate alla base del M. Pugliano.
La caratteristica di questa roccia dall’aspetto spugnoso, è il poter riconoscere tutti i vegetali allo stato fossile che la compongono: foglie di alberi autoctoni nelle quali è possibile riconoscere le venature, piccole canne palustri affiancate come canne d’organo e cauli di essenze autoctone intrecciati come maglie di una ragnatela.



La deposizione massiva del travertino potrebbe essere avvenuta in clima temperato e, presumibilmente tra la II° e III° glaciazione Würmiana come hanno testimoniato le presenze vegetali e limno-lacustri, ma il fenomeno è tutt’ora in atto ed apprezzabile.
Per quanto riguarda gli affioramenti di rocce appartenenti ad altre storie geologiche quali l’estensione e la messa in posto dei materiali tufacei (le imbrigniti) e piroclastici, delle formazioni argillose, arenacee e sabbiose, dei calcari e dei limi lacustri, non si ritiene utile discorrerne ma, per gli appassionati, si rimanda ad altre pubblicazioni (M. Benvenuto - Paesaggio geologico nella provincia di Benevento – Ed. Il Chiostro).



Il Presidente del Club Ruote Storiche Benevento
Prof. Michele Benvenuto