II° Edizione della “targa caledonio”
MACCHINE D’EPOCA
TRA LA VALLE TELESINA E LA VALLE DEL CALORE
S. SALVATORE TELESINO -TELESE –BENEVENTO
11 e 12 giugno 2011
Grande successo ha ottenuto la II Edizione della Targa Caledonio che ha visto un eccezionale numero di auto d’epoca ad altissimo livello sfilare tra i luoghi più interessanti dal punto di vista storico-monumentale ed ambientalistico della provincia di Benevento.
Dopo un cocktail sulla meravigliosa Terrazza dell’Hotel Telese, sabato 11 giugno la carovana si è spostata nel Comune di San Salvatore Telesino, patria di Caio Ponzio Telesino, comandante dei guerrieri sanniti che infisse all’esercito romano la più famosa delle umiliazioni di guerra: la sodomizzazione ed il passaggio sotto i gioghi noti come “Forche Caudine”, per apprezzare il più antico insediamento abitativo dell’antica Herculea Telesia, di sicuro riferimento sannita, è riferibile al I° secolo a.C.. A testimoniarne l’opulenza valgono i resti della cinta muraria in opus reticulatum estesa per ben 2,5 Km dotata di quattro torri pentagonali e circolari oltre che i rinvenimenti nel parco archeologico, di lastricati di strade romane, e di un anfiteatro.
Di particolare fascino la visita all’antichissimo convento dei Monaci Benedettini dedicato al SS. Salvatore. L'Abbazia di San Salvatore resta legata al nome di S. Anselmo grande filosofo , nato ad Aosta nel 1033, canonizzato nel 1494 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1710; oltre che grande teologo, dimostrò di essere un eminente filosofo e come tale viene anche definito “Padre della Scolastica”.
E’ di S. Anselmo la ricerca nel Prologion dell’unum argumentum ovvero del principio immediato per la dimostrazione dell’esistenza e degli attributi di Dio; questa intuizione venne definita da Immanuel Kant, “prova ontologica dell’esistenza di Dio”.
Dopo il pranzo, il periplo del Lago carsico di Telese e la sosta lungo il viale Minieri della ospitale cittadina per entrare successivamente nelle famose Terme le cui acque sulfuree hanno una tradizione antichissima; comparse a seguito del terremoto del 1349 furono da subito riconosciute terapeutiche per curare particolari malattie della pelle e dell’apparato digerente e respiratorio.
La costruzione delle Terme, ad opera della famiglia Minieri risale al 1876, e vennero inaugurate sette anni dopo, nel 1883 anno in cui iniziò anche la costruzione, sul Monte Pugliano del Grand Hotel.
Nel parco, attrezzato con due piscine di acqua termale sorgiva, i "Goccioloni e la "Pera", nonostante le condizioni meteorologiche non proprio favorevoli, si è goduta con la frescura delle essenze erbacee ed arboree, una sana sosta sorretta da un bicchiere di “acqua sulfurea” e “tarallini” di San Lorenzello.
Successivamente le auto si sono portate nel parco nello spettacolare parco del Grassano che prende il nome dall’omonimo corso d’acqua che lo percorre per tutta la sua estensione per divenire a valle tributario del F. Calore
Le acque limpide e fredde che ben reggono al paragone con le più note Fonti del Clitumno, percorrono un parco naturalistico, un’oasi geografica incontaminata in cui la saggia architettura dell’uomo ha saputo coniugare la conservazione dell’ambiente con l’uso del territorio.
Le limpide, trasparenti e cristalline acque tracciano il loro percorso in una piana posta a q.60 s.l.m. tra una folta vegetazione autoctona di canneti, salici e pioppi e lasciano incantati nell’osservare sul greto la policromia dei lucidi ciottoli arrotondati dall’erosione e le numerose nidificazioni della fauna avicola acquatica.
L’indomani, domenica 12 giugno, il lungo filare delle auto storiche ha attraversato la Città di Benevento dove, e dopo aver posizionato le vetture per la mostra statica, si è visitato il Centro Storico ed i grandi monumenti: l?arco di Traiano, lòa Chiesa di S. Sofia, la rocca dei Rettori ed infine, l’Hortus Conclusus.
Quest’ultimo, il cui nome latino sta a significare "giardino chiuso" ovvero giardino ermetico, giardino della meditazione così come uno degli orti citati nei Vangeli tra i quali quello dell’ultima cena, venne realizzato nel 1992 nel giardino del Convento di San Domenico e contiene le opere scultoree più rappresentative del maestro Mimmo Paladino, esponente della Transavanguardia Italiana.
Nell’Hortus si rievoca la geometria dei giardini dei monasteri nei quali gli spigoli del quadrilatero simboleggiano i quattro angoli dell'Universo, al cui centro non poteva mancare il simbolo della vita: l’albero e della conoscenza: una fonte.
Ogni cosa al suo posto, ogni cosa al posto giusto per simboleggiare qualcosa; il giglio, la rosa, la palma ovvero la purezza e la gloria sono espressi in quello spazio verde che è proprio di un hortus.
La scultura più importante nella serie di opere installate, è il Cavallo di bronzo, divinizzato una maschera d'oro come quella di Agamennone e che si erge su di un muro di cinta evocando il cavallo di Troia.
Le altre sculture sono chiaro riferimento all’ardimento dei sanniti come gli elmi ed il grande scudo; non meno espressivi della storia di Benevento sono le tante piccole teste in bronzo tra le tante e tante fontane simbolo di vita e di vitalità e che si trovano disseminate in suggestive proposte che esprimono il messaggio di ciò si perpetua nella luce della conoscenza.
Vedere, toccare, comprendere per ammirare le opere di Mimmo Palladino è stata una emozione che Noi di Ruote Storiche di Benevento abbiamo proposto perché la si possa portare nei ricordi dei convenuti unitamente a quella della ospitalità dei beneventani autentici.
TARGA CALEDONIO 2011
Attribuita alla vettura Alfa Romeo 1900 berlina Primavera del 1957 targata NA 14502 carrozzata BOANO, serie speciale costruita in 280 esemplari dell’avv. BRUNO INCORONATO di Napoli - Targa ORO ASI - (foto 1)
I° classificata per importanza tra le vetture risalenti agli anni compresi tra 1920-1939
Attribuita alla vettura LANCIA ARTENA Ministeriale del 1932 targata NA 14502 del sig. OSVALDO RICCARDI di Amorosi -Targa ORO ASI - (foto 2)
II° classificata per importanza tra le vetture risalenti agli anni compresi tra 1940-1959
Attribuita alla vettura MERCEDES 170 DA esemplare unico del 1951 targata CB 621 Ar del sig. LUIGI SOVIERO di Napoli - Targa ORO ASI – (foto 3)
III° classificata per importanza tra le vetture risalenti agli anni compresi tra 1960-1979
Attribuita alla vettura LANCIA FLAVIA 1500 del 1967 targata BN 16837 del dott. ORLANDO ANTONIO di Napoli - Targa ORO ASI – (foto 4)
Cav. prof. Michele Benvenuto
Presidente del Club Ruote Storiche di Benevento